L’Overshoot Day è il giorno dell’anno in cui gli esseri umani hanno esaurito tutte le risorse biologiche che il nostro pianeta è in grado di offrirci e rigenerare in quell’anno. Da quel giorno in poi per tutta la durata dell’anno siamo in deficit di risorse e in debito ecologico con la Terra.
L’analisi viene effettuata dal Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale di ricerca che ogni anno calcola l’impronta ecologica dell’uomo. Quest’anno, il giorno il cui l’uomo ha inesorabilmente esaurito le risorse rigenerabili è cascato il 29 Luglio, quasi un mese prima rispetto all’anno scorso. Ciò riconferma il trend negativo degli anni precedenti che aveva visto un piccolo spiraglio di positività solo nel 2020 a causa della pandemia.
Secondo il WWF :“L’umanità attualmente utilizza il 74% in più delle risorse che gli ecosistemi del pianeta sono in grado di rigenerare”. Il ché equivale a consumare 1,7 Terre all’anno.
L’impronta di carbonio
I blocchi sulle emissioni di CO2 indotti dalla pandemia non hanno permesso di sdebitarci a dovere con il nostro pianeta, l’impronta di carbonio è aumentata del 6,6% rispetto al 2020 e la biocapacità forestale dell’Amazzonia è diminuita del 0,5%. Esaurire le risorse rigenerabili della Terra significa anche dover far fronte a numerosi impatti negativi come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e gli eventi climatici estremi, ormai sempre più frequenti e imprevedibili.
Ma, come afferma il movimento #MoveTheDate per l’Overshoot Day: “il passato non definisce necessariamente il nostro futuro” ovvero possiamo ancora cambiare le cose. Grazie a sagge e lungimiranti decisioni possiamo ancora invertire il trend di esaurimento delle risorse e contemporaneamente migliorare la nostra qualità di vita. Le parole chiave sono dunque ancora una volta sostenibilità ed economia circolare; solo applicando politiche sostenibili e agendo in modo consapevole e responsabile possiamo sdebitarci con il nostro caro pianeta e vivere meglio.