Saper leggere le etichette – parte 1

Read food labels – part 1

Sembra semplice ma saper leggere le etichette – parte 1 non è così; nel settore alimentare le aziende possono produrre seguendo troppo spesso i
regolamenti approvati dal ministero della salute e non secondo buon senso e responsabilità.

Per accertarci che il prodotto che stiamo per consumare sia davvero in linea con ciò che vogliamo o che ci aspettiamo,
è fondamentale imparare a leggere le etichette. Il “biglietto da visita” di un alimento pronto è infatti la sua lista degli ingredienti, dove possiamo trovare
tutte le informazioni indispensabili per effettuare una scelta consapevole.

Tutto ciò che viene specificato sulla confezione di un prodotto è disciplinato da regolamenti europei che
dettano quali sono le informazioni da riportare sui singoli prodotti, e come devono essere riportate.

Leggere le etichette degli alimenti parte 1.

Tra queste troviamo:

– La denominazione di vendita

– La tabella nutrizionale

– Gli ingredienti

– Le indicazioni (claims) sulla composizione, così come i claim salutistici e funzionali.

Ciononostante, nelle etichette si annidano i trucchi che l’industria utilizza per ʺcorrompereʺ il consumatore: l’informazione nutrizionale dei prodotti alimentari è spesso talmente snaturata da apparire quasi inutile. Leggere le etichette degli alimenti parte 1.

La mancanza di trasparenza riguarda purtroppo anche gli ingredienti, così tutto quello che valorizza il prodotto viene messo in grande risalto dalla parte maggiormente visibile della confezione, mentre gli ingredienti ʺsospettiʺ spariscono sul retro, dove sono stampati in caratteri minuscoli e sfuggono dal campo visivo.

Qui in genere finiscono le informazioni che parlano di zuccheri, grassi idrogenati, coloranti, conservanti e sale. Ad esempio, leggendo attentamente il retro della confezione di alcune pizze surgelate, si scopre che forniscono addirittura l’83% del fabbisogno giornaliero di sale! Sulle lattine della maggior parte delle bevande analcoliche gassate si legge facilmente che apportano circa il 7% del fabbisogno calorico giornaliero, ma si fatica a scoprire che la stessa bibita fornisce quasi il 40% degli zuccheri raccomandati per giornata.

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