Vari articoli, in questi, giorni, parlavano di questo tema: alla terra batte il cuore?. Uno studio, della New York University ([1]), sembra fornire l’ipotesi che “innalzamento del livello del mare, eruzioni vulcaniche e riassestamento delle placche terrestri” non siano – e quantomeno in relazione ai percorsi studiati dagli autori di questa ricerca – dei fenomeni realmente “casuali” come era stato ritenuto sinora, in geologia.
Infatti, questi autori ritengono di essere “in grado di fornire prove statistiche” circa questi “cicli comuni” e tra loro correlati, tra cui eventi sismici e vulcanici, che si verificano in un ciclo che si ripete ogni 27,5 milioni di anni, costantemente, proprio come un “battito cardiaco”.
Secondo altri studi, invece, iniziati dal ricercatore John Oliver nel 1962, e portati avanti dal geologo Gary Holcomb nel 1980 ([2]) a questo movimento sopra descritto, si affiancherebbe anche una sorta di “respiro”, ossia uno scuotimento (“microsismo”, in gergo tecnico), che scuote il pianeta quasi ogni mezzo minuto, ogni 26 secondi.
Alla terra batte il cuore?
Insomma, alla Terra non solo “batte il cuore”, ma “respira” pure. Un colpo al fianco, per le interpretazioni più schiettamente “oggettivistiche” rispetto alle “cose” come i pianeti.
Ma del resto lo abbiamo già visto quando Neil Armostrong ha scattato la prima fotografia del pianeta dalla luna: la Terra è finita, vulnerabile, viva.
Ed in quanto tale va protetta. Ma dopotutto come potevamo capire questo finché ci trovavamo solo sulla sua superficie? Alla fine, un acaro della pelle non può capire che sei un essere vivente e non semplicemente il terreno solido su cui vive. Finché non mette il suo naso fuori dal proprio recinto.
Però che la Terra sia viva in realtà forse lo sapevamo già, perché i pianeti nascono e vivono in maniera non troppo dissimile dalle stelle, e le stelle sono decisamente ricolme di vita: mai ferme, sempre in azione, e sempre diversamente, molte volte anche imprevedibili. Ora però abbiamo qualche elemento in più per comprendere, concretamente e comprovatamente, che la Terra sia viva: respira, e le batte il cuore.
La Terra è viva
Va protetta, perché seppure Ella viva in tempi molto più lunghi di quanto una mente umana possa comprendere, rimane pur sempre un essere vivente. E un essere vivente può morire ([3]), o soffrire enormemente, che noi ce ne rendiamo conto o meno.
E questo perché, va ricordato, non comprendere una cosa non la rende meno vera ([4]), e, le cose che noi nel Novecento ritenevamo “oggetti” distinti dalle cose “vive”, molto semplicemente, forse non sono che della stessa medesima natura, mentre siamo noi esseri umani che, a seconda della nostra personale sensibilità, li percepiamo in maniera differente.
Fonti
[1] Michael Rampino, l’autore principale dello studio (https://tecnologia.libero.it/battito-centro-terra-cosa-sapere-45610;https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a36783081/terra-battito-cuore/).
[3] Si pensi alla condizione di Venere, pianeta del sistema solare ritenuto “gemello” della Terra per dimensioni e caratteristiche, salvo l’abitabilità: un estremo effetto serra ha ridotto il pianeta in uno stato che può essere definito come un “inferno” vero e proprio. Al tema specifico dedicheremo l’attenzione prossimamente.
[4] In gergo tecnico questo è il tipico errore di ragionamento che prende il nome di “fallacia del ragionamento ad ignorantiam”.
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