Una bevanda gassata al giorno… e il rischio di cancro aumenta!
La notizia non è di certo nuova, dato che già da qualche anno, l’autorevole rivista scientifica Lancet Oncology, aveva messo in allerta i consumatori riguardo
a quanto può essere a rischio di cancro il colorante caramello, quella sostanza che da il colorito scuro a tante bevande gassate, dalle cole al chinotto,
ma anche allo stesso aceto balsamico.
Nello specifico, era stato messo sotto accusa un sottoprodotto del caramello in questione, il 4-MEI,
residuo non voluto del processo di produzione di caramelli a base di ammoniaca.
La ricerca da cui era emersa la notizia, era stata condotta dallo Iarc, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Oms e classificava
il 4-MEI tra le 249 sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo.
Un nuovo studio, condotto dagli studiosi del John Hopkins Center for a Livable Future di Baltimora,
conferma quanto emerso in precedenza e sostiene che l’equivalente di una lattina di bevanda gassata zuccherata al giorno
aumenta il rischio di ammalarsi di cancro.
E l’Europa a riguardo?
L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha diffuso nel 2011, una valutazione scientifica proprio sui coloranti sintetici
a base di ammoniaca e ha deciso, per la prima volta, di definire una dose giornaliera accettabile (Dga)
di gruppo (applicabile cioè a tutti e quattro i tipi di coloranti utilizzati dall’industria alimentare),
pari a 0,3 g per Kg di peso corporeo al giorno per tutti, adulti e bambini.
Tuttavia gli esperti sostengono che questo limite può essere superato facilmente, soprattutto dai più piccoli.
Secondo Catherine Leclercq, responsabile del programma di sorveglianza del rischio alimentare dell’Inran,
tutta una serie di prodotti largamente consumati dai bambini, tra i quali gelati, prodotti da forno, dessert e bibite gassate,
possono contenere fino a 5g di questo colorante per prodotto.
In media, per un bambino, equivarrebbe a non assumere più di una lattina di bibita gassata e 10g di caramelle al giorno.
Alla luce del fatto, quindi, che i bambini sono i soggetti più a rischio per quanto riguarda l’assunzione di tali sostanze dannose
attraverso il consumo di snack, bibite gassate e prodotti da forno vari, è bene preoccuparsi di quello che viene offerto a questo gruppo di piccoli consumatori.
Iniziamo a porre attenzione al consumo fuori casa: quello che è proposto dai distributori automatici all’interno delle scuole è spesso una delle fonti peggiori di alimentazione.
Non sarebbe meglio optare per la scelta di offrire prodotti sani e salutare come alternativa al cosiddetto cibo spazzatura?