Un po’ di filosofia: perché serve essere sostenibili

Un po’ di filosofia: perché serve essere sostenibili

Un po’ di filosofia sul perché serve diventare sostenibili, Impressioni di un laureato in filosofia del diritto 

La sostenibilità è un ‘obbligo legale’, un trend passeggero, oppure è qualcosa di più radicale al quale ci si deve adeguare? La filosofia per essere sostenibili

L’idea per questo articolo mi è arrivata osservando l’approccio con il quale i mondi della distribuzione automatica e della ristorazione
stanno reagendo alla crescente richiesta di un servizio sostenibile e di una maggiore qualità nei prodotti.

La sostenibilità sta diventando sempre più rilevante anche giuridicamente: il sostenibile oramai sta diventando parte fondamentale del vivere di ognuno.
La vita di tutti i giorni necessiterà sempre di più di mettersi in relazione col sostenibile.
Ma è il sostenibile solo un qualcosa cui ci si deve adattare giuridicamente o è qualcosa di più?
#ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE#.

Quale è il senso dietro l’idea della sostenibilità: è solo un obbligo giuridico? E perché lo è, se sì

Per dare una risposta a questa domanda credo si necessiti di una brevissima analisi circa lo scopo del diritto stesso,
per verificare se questi non sia che un modo per rendere evidenti a tutti quelle leggi e regole morali che, ai più,
risultano pur da un punto di vista egoistico radicalmente necessarie in seguito dell’osservazione dello stato delle cose del mondo.
Un po’ di filosofia sul perché serve diventare sostenibili #alimentazione sostenibile#

Lo scopo del diritto, secondo la dottrina più tradizionale dello Stato, in tutti i maggiori pensatori degli ultimi quattro secoli, è sempre stato quello di salvaguardare il futuro dei singoli soggetti e della società. Lo stiamo facendo, ad oggi?

 I rischi del mondo moderno, infatti, riguardano la salvaguardia del futuro del nostro pianeta e delle generazioni future. Se il ‘movimento’ del sostenibile è divenuto così importante è proprio perché di questo fattore, del pensare e di agire per salvaguardare il futuro della speciel’uomo moderno si era oramai completamente disinteressato.
Ce ne siamo talmente disinteressati che abbiamo mutato le strutture sociali, pensando solo al sopravvivere individuale, allungando i tempi della vita personale, ma dimenticando completamente cosa serve fare per la permanenza della specie. #ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE#

Essere sostenibili non è una cosa passeggera: diventerà sempre più invasiva e la filosofia è una chiave di lettura

e parte del nostro quotidiano. Se anche non fosse vero – infatti – che la condizione attuale del mondo sia stata causata da un pensare superficiale e ad un pensare solo-al-presente dell’Umanità,
ciò che invece logicamente è indubitabile è che, visto lo stato attuale delle cose, se non si ricomincia a pensare al futuro, a progettare adeguatamente, per l’ambiente, per il nostro poter-perseverare nel futuro, quest’ultimo forse non lo riusciremo a garantire, alle generazioni successive.
Un po’ di filosofia sul perché serve diventare sostenibili #alimentazione sostenibile#

Il sostenibile sarà allora un insegnante per uscire finalmente dal pensiero moderno

Infatti, siccome la natura umana (ed il diritto) sono indirizzati da un istinto di sopravvivenza, ritengo che sia prudente assumere che per la vita di tutti i giorni e per il diritto stesso il ragionare in maniera sostenibile sarà cosa sempre più rilevante ed opportuna, in quanto può essere un motore ed un ottimo insegnante, per l’uomo moderno,
verso una concezione più cosciente, rispetto a quella moderna, della propria posizione nel mondo, e dell’incredibile rilevanza che la scelta di vita di ognuno ha sull’intero destino dell’umanità. #plasticfree#.
Un po’ di filosofia sul perché serve diventare sostenibili #alimentazione sostenibile#

L’essere sostenibile, in effetti, forse non sarà ‘fisicamente’ necessario, in quanto senza di esso si può sicuramente vivere (seppur forse ancora per poco).
La sostenibilità infatti diverrà sempre più moralmente (oltre che giuridicamente) doverosa, in quanto un mancato interesse verso il problema potrebbe condurre
verso la verosimile decadenza e distruzione dell’ambiente. Ma questo lo percepiamo tutti ma sembra non preoccuparci troppo, perché?

Perché le minacce all’ambiente non ci preoccupano così tanto?

La risposta credo si trovi nel fatto che è vero che l’ambiente sta mutando velocemente, ma è altrettanto vero che questo è già accaduto nella storia. Ciò per cui il sostenibile sta rimanendo, allora, deve trovarsi altrove.
La risposta, ritengo, non si trova nell’idea di moda, poiché altrimenti il fallimento umano sarebbe completo, poiché credo che il sostenibile sia il primo segno tangibile di un radicale mutamento del pensiero umano che tanti filosofi avevano già prescritto, per la specie, tra uno e due secoli fa.

Non le sole conseguenze ambientali, ma quelle sulla coscienza umana del proprio posto nel mondo.

E ciò non tanto per le “mere” conseguenze ambientali, ritengo, quanto piuttosto a causa dell’ostinata resistenza delle classi dirigenti all’idea di fare del bene, congiunta ad una pervicace resistenza al cambiamento ed alla crescita personale oltre che al (connesso) sacrificio, dell’uomo e della donna moderni. Se si fatica a fare del bene, infatti, anche quando questo diviene economicamente vantaggioso, la fiducia che si può avere nella capacità di permanere della specie, in maniera dignitosa, è evidente che venga lesa e non di poco.

Il sostenibile per imparare a fare del bene.

Dunque, se non fisicamente (secondo le leggi della fisica) necessario,
l’essere sostenibili ci sembra moralmente doveroso, nel senso di essere ai fini  necessario (secondo la necessità, nel senso del bisogno) al fine di ottenere il buon fine
 della salvaguardia della sopravvivenza della specie (di una buona specie umana, e non di una per cui non valga minimamente la pena di lottare).
#ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE# #ETICA DEL SOSTENIBILE#.

Il ‘diritto’, avendo per scopo la salvaguardia della continuità, della sopravvivenza della società, sta iniziando a recepire queste istanze e, viste e rese pratiche queste ultime,
verosimilmente esse andranno a subire quel tipo di mutamento che, Ugo Grozio – grande ed illustrissimo giurista del passato – ci disse avvenne ed avviene con quei ‘diritti’
che si scoprono essere necessari in quanto corrispondenti alle esigenze della natura umana: la sostenibilità, verosimilmente,
potrebbe diventare (se non lo è giàun diritto naturale comune a tutti gli esseri umani. Ovverosia come uno di quei
diritti fondamentali che la Costituzione riconosce, e non afferma, in quanto essi oramai sono tanto radicati nella storia dell’umanità, o,
alcuni dicono, proprio talmente fondamentali e radicati nella natura degli esseri umani da poter essere solo riconosciuti, da parte della legge, che ne è dunque di rango inferiore. #freewater

Insomma, la sostenibilità non è ‘ cosa passeggera ’, ma un cambiamento che è qui per restare. Nel senso che serve per permettere all’umanità di restare.

Sarà dunque un bene, per gestori, produttori e chiunque lavori nei settori produttivi cercare di iniziare a ‘scendervi a patti’, a capirne la natura dei problemi, le ragioni per cui questa cosa stia diventando sempre più forte, e di come potersi adeguare ad i mutamenti che ne seguiranno, perché il sostenibile è qui per restare. Esso avrà effetti nella vita di tutti i giorni, come nella routine sul posto di lavoro. Un assaggio di questi mutamenti lo abbiamo già avuto, coi cambiamenti cui ci siamo dovuti adattare col Covid-19. Cambiare è faticoso, ma non è impossibile, e può produrre incredibili vantaggi. #ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE#

La sostenibilità è necessaria agli interessi di salvezza egoistica del singolo?

Una risposta “di pancia” potrebbe essere un semplice “sì”. Ma perché dovrebbe essere questo il caso?
Per convincersi il perché l’essere sostenibile ci pare possa in qualche modo anche personalmente “salvarci”, si pensi a come questo tipo di stile di vita serva, ritengo, principalmente per imparare di nuovo a prendersi realmente cura degli altri. Ossia per imparare di nuovo ad essere umani, se prendiamo per buona la definizione di Martin Heidegger dell’essenza della natura umana.

La sostenibilità e il coronavirus, hanno qualcosa in comune?

La salvezza, infatti, che l’uomo moderno ha confuso col concetto di sopravvivenza mortale, è un concetto che riguarda la spiritualità nelle cose, come sappiamo molto bene qui in Italia, e che tuttavia abbiamo potuto drammaticamente ricordare a causa del Coronavirus: ovunque gli esseri umani hanno dato di matto, infatti, non appena di sono resi conto che la promessa di salvezza materiale dataci dalla scienza non era più assoluta, o che forse, non lo era mai stata. #ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE#.

Vivere ‘seguendo la corrente’ non è più sufficiente. La filosofia aiuta ed essere più sostenibili

Ciò che l’essere sostenibili ci richiede è quindi il ricominci ad agire, e che lo si faccia mediante progetti positivi per il mondo e per gli altri, progetti che perdurino, legando il piacere e l’impulso momentaneo al benessere e ad una visione a lungo periodo.
Perché l’uomo moderno si è sempre accontentato di agire seguendo le mode, seguendo l’onda.
Ma vivere “sulla cresta dell’onda”, credo che ad oggi non sia più sufficiente.

L’essere sostenibili è infine un fare: essere sostenibile significa infatti impegnarsi personalmente ad agire per il futuro, è quel “fare” necessario ad ottenere questo scopo. Perché il sostenibile non è più il solo un pensare al proprio presente, ma è nel contempo anche un primo esempio del tornare umano ad un pensare al prossimo, un pensare sia altruista che egoista, e che diventa così un modo in cui si può creare un vero futuro, sia per i nostri figli, nipoti, che di tutte future generazioni in generale.
#ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE#

….Nel prossimo articolo vedremo perché le persone resistono così ferocemente al cambiamento, osservando più nello specifico il significato di “ancora” per il radicale cambiamento che dovrà venire, che il sostenibile sta fornendo alle persone di oggi.

 

Dott. Lorenzo Bontorin

Unesco

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