Plastica verso bio-plastica: quanto persistono nell’ambiente?

plastica vs bioplastica

La plastica, tanto utile quanto nociva, rappresenta forse l’espressione più evidente delle problematiche climatiche relative alla sfera dei consumi. bioplastica
La sua versatilità ha reso questo materiale un elemento indispensabile della nostra vita quotidiana ma al tempo stesso sta contribuendo in maniera importante alla degradazione dell’ambiente; soprattutto quando dispersa nell’ambiente. Il suo processo di degradazione infatti può durare dai 20 ai 450 anni!

In risposta alle numerose conseguenze per l’ambiente, sono state sviluppate alcune alternative a questo materiale, tra cui le bioplastiche. Ma siamo sicuri che quesat sia la risposta giusta?

Plastica verso bio-plastica: quanto persistono nell’ambiente

Secondo un recente studio, se disperse nell’ambiente, anche le bioplastiche hanno tempi di degradazione molto lunghi, comparabili a quelli di materiali plastici non bio. Lo dimostrano i risultati di un innovativo esperimento condotto congiuntamente da Consiglio nazionale delle ricerche coinvolgendo diversi istituti scientifici italiani.

Lo studio, pubblicato su Polymers, ha riguardato il comportamento a lungo termine di differenti tipologie di granuli di plastica vergine utilizzati per realizzare oggetti di uso comune.

Sono stati comparati due polimeri tra i più impiegati negli oggetti di plastica (HDPE e PP) e due polimeri di plastica biodegradabile (PLA e PBAT); verificandone il grado di invecchiamento e degradazione rispettivamente in acqua di mare e sabbia. In entrambi gli ambienti, nell’arco di sei mesi di osservazione, né i polimeri tradizionali né quelli bio hanno mostrato una degradazione significativa.

L’osservazione dei campioni, unitamente all’esito di analisi chimiche, spettroscopiche e termiche, mostra che nell’ambiente naturale le bioplastiche hanno tempi di degradazione molto più lunghi rispetto a quelli che si verificano in condizioni di compostaggio industriale.

L’esperimento, ad oggi il primo di questo tipo realizzato interamente in situ, ha utilizzato per il set up sperimentale la piattaforma multiparametrica di monitoraggio ambientale “Stazione Costiera del Lab Mare” posta a 10 metri di profondità nella Baia di Santa Teresa nel Golfo della Spezia, realizzata nell’ambito del progetto Laboratorio Mare del Distretto ligure per le tecnologie marine.

L’esperimento è tuttora in corso e si concluderà nel 2023.

Plastica verso bio-plastica e la consapevolezza dei rischi ambientali

“Data l’altissima diffusione di questi materiali, è importante essere consapevoli dei rischi ambientali che l’utilizzo della bioplastica pone, se dispersa o non opportunamente conferita per lo smaltimento. È necessario informare correttamente”, spiega la ricercatrice Silvia Merlino del Cnr-Ismar di Lerici (La Spezia), coordinatrice del progetto.

“Questo studio mette in luce l’importanza di una corretta informazione riguardo alla plastica biodegradabile; soprattutto dopo lo stop alla plastica usa e getta in vigore in Italia dal gennaio 2021 in attuazione della direttiva europea ‘Single use plastic’; che ha portato alla progressiva commercializzazione di prodotti monouso in plastica biodegradabile, come i polimeri presi in esame”; aggiunge Marina Locritani, ricercatrice dell’INGV e co-coordinatrice dello studio.

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