“Gli impatti negativi del settore “Food” sull’ambiente”
Di inquinamento, cambiamenti climatici e impatti ambientali ne sentiamo parlare tutti i giorni, ma forse non molti sono a conoscenza di quanto il settore alimentare sia responsabile per queste problematiche.
Il futuro del nostro pianeta dunque passa anche attraverso il cibo che compriamo e consumiamo ogni giorno. Noi di Associazione PIÚINFORMA abbiamo quindi raccolto ed elaborato diversi dati con lo scopo di informare i consumatori sull’entità degli impatti negativi sull’ambiente provocati dal settore “Food” (dati 2019-2020):
- INQUINAMENTO DELL’ARIA: la produzione agroalimentare emette 13,6 miliardi di tonnellate di CO2eq/annonel mondo, pari al 26% delle emissioni globali. Percentuale superata solamente dalle emissioni del settore energetico.
- OCCUPAZIONE E DEGRADAZIONE DEL SUOLO: agricoltura e allevamenti occupano il 50% del suolo vivibile terrestre, minacciando quindi seriamente la biodiversità e la qualità del suolo stesso.
- CONSUMO E INQUINAMENTO DELLE RISORSE IDRICHE: il settore agroalimentare è il maggior consumatore di acqua al mondo; esso impiega il 70% del totale dell’acqua utilizzata nel mondo. Parliamo di 6000-8500 chilometri cubi di acqua all’anno. Senza tenere conto delle risorse idriche inquinate e soggette a eutrofizzazione causato dal dilavamento dei fertilizzanti e dei pesticidi.
- INQUINAMENTO DA PLASTICA: in Europa, la quantità di plastica impiegata per cibo e bevande equivale a 8 milioni di tonnellate/anno, circa il 20% della domanda totale europea, il 95% di questa è monouso. Questa quantità di plastica genera tonnellate di CO2 ogni anno e si ripresenta sotto forma di microplastiche nell’ambiente.
Questi sono solo alcuni degli impatti negativi che il settore “Food” provoca sull’ambiente. Noi di Associazione PIÚINFORMA elaboriamo costantemente dati sul tema a dimostrazione della serietà di questo problema.
Agenda 2030
Secondo l’AGENDA 2030, ben 14 obiettivi su 17 per lo sviluppo sostenibile riguardano direttamente o indirettamente il cibo, ma dato che ad oggi la situazione è ancora questa, significa che c’è ancora molto su cui lavorare.
Detto ciò, non c’è più tempo per pensare, l’unico modo per invertire il trend negativo è cambiare oggi. Agire quindi facendo scelte consapevoli in un’ottica di sostenibilità ed economia circolare.
Una presa di coscienza responsabile, per il nostro futuro e quello del nostro pianeta.
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