Eliminare o riciclare a plastica è una necessità. Ogni anno ingeriamo 50.000 particelle di microplastiche, principalmente attraverso l’acqua in bottiglia.
Consumiamo cibo che vive di imballaggi: non possiamo comprare i pomodori senza la scatola di plastica, beviamo acqua dalle bottiglie di plastica e ci siamo abituati al gesto dello “scarto” ogni volta che dobbiamo mangiare qualcosa. Ma per quanto riguarda la plastica? Ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono scaricati negli oceani.
È come un camion di plastica rovesciato in mare ogni minuto.
Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 300 milioni di tonnellate di plastica, con una progressione di crescita che ha portato la produzione ad aumentare di venti volte in cinquant’anni.
Il maggior produttore di plastica è la Cina, seguita dall’Europa, mentre l’Italia si distingue, secondo l’ultimo rapporto della Beverage Marketing Corporation, per essere il primo paese europeo per consumo pro capite di acqua in bottiglia di plastica.
Un primato che conquista con i suoi 178 litri annui per abitante.
Ma abbiamo davvero bisogno di tutta questa plastica?
Plastica? No grazie
Cosa possiamo fare come cittadini
Come individui possiamo agire in modo più consapevole indirizzando le nostre scelte quotidiane verso soluzioni prive di plastica, ad esempio, cambiando il modo in cui facciamo acquisti indirizzando i nostri acquisti di cibo a prodotti o realtà che non utilizzano imballaggi in plastica. .
Oltre a questo possiamo fare 6 semplici azioni:
- Smaltire la plastica nella raccolta differenziata e non disperderla nell’ambiente.
- Elimina l’uso di piatti, bicchieri di plastica usa e getta e cannucce
- Usa una bottiglia d’acqua o una brocca di acqua del rubinetto
- Evita i dentifrici e altri prodotti che possono contenere microplastiche
- Usa buste riutilizzabili per fare acquisti
- Conserverei il cibo in contenitori riutilizzabili, meglio se in vetro. Plastic free una necessità
Cosa possono fare le aziende
Rimuovere le bottiglie di plastica Installa colonne di rete con erogazione microfiltrata diretta Dotare le aree break di contenitori per la differenziazione dei rifiuti Sostituisci tutti i bicchieri di plastica con bicchieri di carta; utilizzare un compattatore di rifiuti post-consumo
Chi è a rischio?
Il packaging alimentare, ma anche il contatto con oggetti di uso quotidiano, ci espone all’ignaro apporto di ftalati e bisfenolo A, plastificanti e additivi classificati come interferenti endocrini. Prodotti chimici che hanno un impatto sulla salute soprattutto nei giovani. La conferma della loro presenza negli organismi di bambini e adolescenti italiani arriva dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Con le prime conclusioni dello studio di bio-monitoraggio LIFE PERSUADED. Esso ha correlato i livelli di sostanza plastica rilevati nel urina con patologie infantili (pubertà precoce, arca e obesità).
Secondo i dati raccolti e analizzati dai ricercatori dell’ISS e del PCNR di Pisa (Istituto Nazionale di Ricerca Italiano), il 100% dei bambini sottoposti alle analisi, di età compresa tra i 4 e i 14 anni, ha segnalato la presenza di Ftalati (DEHP) nelle urine e il 76% ha rivelato la presenza di bisfenolo A (BPA).
Dati già emersi da una ricerca britannica, pubblicata nel febbraio dello scorso anno dall’Università di Exeter, in Gran Bretagna, che ha verificato la presenza del bisfenolo A (BPA), nelle urine dell’86% degli adolescenti del campione esaminato.
Eliminare o riciclare a plastica è una necessità
UNA POLITICA EUROPEA SENZA PLASTICA
Il 5 giugno il Parlamento Europeo ha emanato una DIRETTIVA UE (2019/904) sulla riduzione dell’impatto di alcuni prodotti di plastica sull’ambiente.
L’obiettivo è prevenire e ridurre l’impatto di alcuni prodotti di plastica sull’ambiente (soprattutto i mari) e sulla salute umana, promuovendo la transizione verso un’economia circolare con modelli di business, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.
In attesa che i governi attivino politiche che portino a una riduzione dell’uso della plastica, si possono intraprendere nella vita di tutti i giorni iniziative o azioni che possono già aiutare a ridurne l’uso e gestire meglio i rifiuti affinché non finiscano nei mari .
COSA POSSONO FARE LE SCUOLE E LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Le istituzioni hanno anche il diritto di influenzare questo cambiamento, che è soprattutto un ‘cambiamento culturale’ che passa attraverso un percorso educativo.
La scuola, quindi, ha una grande responsabilità e può promuovere scelte che portino ad una progressiva eliminazione dell’uso della plastica e si diffondano
tra le buone pratiche di plastic free della famiglia.
Tra questi, la scuola potrebbe vietare l’uso di bottiglie di plastica e promuovere l’uso di bottiglie d’acqua, nonché lavorare a livello educativo sul riciclaggio e sulla corretta raccolta dei rifiuti di plastica.
I Comuni possono fare molto nella stesura di bandi sostenibili per servizi di ristorazione scolastica che incorporano il CAM, ma soprattutto che prevede l’utilizzo di materie prime senza packaging. Ciò non solo ridurrebbe l’uso dei materiali plastici, ma eviterebbe anche l’uso di alimenti trasformati che fanno bene sia al pianeta che alla salute dei bambini.