La distribuzione automatica di cibi e bevande , in breve “vending” cerca di strappare parti di mercato anche alla ristorazione tradizionale,
attraverso distributori di pasti caldi pronti, sia primi che secondi piatti.
La distribuzione automatica funziona sia con prodotti surgelati sia refrigerati portati a temperatura di servizio da forni a microonde presenti all’interno del distributore.
I prodotti erogati in maggior quantità sono le bevande calde (caffè, cioccolata calda, the ecc.)
e le bevande fredde (acqua minerale, bibite in lattina, spremute di frutta ecc.).
La distribuzione automatica di cibi e bevande
Oggi nella distribuzione automatica vendono sia snack e merende confezionate che prodotti freschi come;
tramezzini, focacce, frutta fresca o succhi di frutta senza conservanti.
La distribuzione automatica include tecnologie per i sistemi di pagamento destinati al consumatore che hanno conosciuto una certa evoluzione
negli anni giungendo a soluzioni elettroniche sofisticate che si basano su circuiti a transponder.
Un settore a elevato impatto sociale, oggi oltre 17 mil. di consumatori ne fanno uso.
A tutela della categoria, nel corso del tempo sono stati creati vari meccanismi e strutture di sorveglianza e vigilanza,
oggi attuata attraverso autorità garanti, alle quali la legge assegna i compiti di sorveglianza in ordine alle modalità di erogazione,
contenuto dei beni e dei servizi messi a disposizione dal fornitore e in ordine ai prezzi praticati.
A seconda del contesto in cui è calato, il termine utente può declinarsi in diversi modi:
A fronte di un prodotto/servizio/prestazione carente o insoddisfacente, spesso gli ordinamenti prevedono il diritto di sporgere reclamo.[3]
Cenni storici modifica
Si pensa che il primo distributore automatico sia stato inventato da Erone di Alessandria il quale nel 219 a.C.
mise a punto una macchina distributrice di acqua per cerimonie propiziatrici nei templi, azionata per mezzo di monete che,
cadendo su una leva, aprivano una valvola, erogando una determinata quantità di acqua.
In Italia nei primi anni 60 vengono utilizzate le prime apparecchiature automatiche provenienti dagli USA. Coca Cola esportò in Italia i primi distributori automatici nel 1953.
Nel 1963 la Faema, già affermata costruttrice di macchine da caffè da bar, produce il primo distributore di caffè espresso: lo chiama
“E61” usando lo stesso nome di un’altra sua macchina di successo pensata per i bar.
L’E61 era in grado di macinare il caffè e poteva erogare un caffè espresso tramite l’inserimento di una moneta da 50 lire.
Le macchine, inizialmente, erano molto costose e destinate a utenze di grandi dimensioni (oltre 50 utenti), si sono progressivamente evolute