Si è svolta il 30 marzo 2021 presso il Ministero della Transizione Ecologica la seconda riunione del tavolo di lavoro, finalizzato alla stesura dei criteri minimi ambientali per il Vending e per i servizi bar interni ed erogazione acqua di rete. Un grande lavoro che ha come obiettivo intervenire sulle specifiche per la stesura dei bandi di gara redatti poi dalle stazioni pubbliche appaltanti. Il buon esito dei lavori li farà rientrare fra appalti verdi e poter attingere così alle risorse del recovery fund. Un grande impegno viene chiesto agli operatori economici che vedono stravolte le attuali “abitudini” ma che avrà risvolti positivi per lo sviluppo del loro business sostenibile.
Invitati e presenti al tavolo di lavoro, Istituzioni e associazioni delle varie categorie coinvolte; a tutti era stato chiesto di fornire il loro contributo con proposte e soluzioni volte al monitoraggio e riduzione dell’impronta ecologica con positive ricadute sulla salute del pianeta e delle persone.
Il tavolo di lavoro
Visto l’andamento del precedente incontro, che in oltre tre ore di Webinar non si era andati oltre la pagina cinque di 29, la coordinatrice del tavolo ha ben pensato di aprire i lavori con una corposa ed esplicita presentazione, affinché fossero chiare a tutti i partecipanti le motivazioni e obiettivi che ha spinto il Ministero a compiere questi C.A.M.
Nonostante tutto, forti sono state le opposizioni delle lobby del “business as usual”, quasi non avessero ben capito cosa il Ministero si aspetta e la grande opportunità che viene loro offerta. Ammetto che nella mia lunga carriera non avevo mai assistito a così tante contraddizioni da parte di molti partecipati al tavolo, un chiaro segnale d’irresponsabilità.
Molte delle associazioni presenti che si sono opposte a questi C.A.M., rappresentano aziende che proclamano esattamente il contrario. Tutte sostenibili e fortemente impegnate nella riduzione della propria impronta ambientale.
Per la nostra Associazione è un orgoglio siano stati accolti molti dei nostri contributi e pubblicati i dati del settore da noi forniti ed elaborati.
Una visione d’insieme che siamo convinti farà riflettere l’industria alimentare e l’attuale sistema di distribuzione.
Un breve riassunto sotto:
Il settore in Italia: dati al 2019 | |
Macchinari Installati | Circa 850.000 anno 2019 |
Fatturato | 4.293.631.610 euro |
Consumi | 15.998.000.000 annui |
Media consumi gg | 1,63 con punte di 2.5 nelle scuole |
Zuccheri aggiunti raffinati | 44.476,96 ton. pari ad una media pro capite di 6,73 gr |
Veicoli | Circa 18.000 unità delle quali circa il 94% a gasolio |
Addetti | 36.000 persone |
Quantità di plastica | 43.260,29 ton. solo nei contenitori dei prodotti |
Bicchieri | 7.797.000.000 dei quali solo 65.200.000 non sono in plastica |
Sotto una breve legenda per meglio identificare le aree di consumo:
Legenda | |
Hot&Cold | Distributori bevande calde |
Snack&Food | Distributori snack, bevande fredde e prodotti food 4° |
O.c.s B2C Privati | Macchine per caffè per privati |
O.c.s B2C Gestori | Macchine per caffè per privati gestite dai gestori Vending |
O.c.s B2B Capsule | Macchine per caffè dirette dai gestori Vending |
O.c.s B2B Cialde | Macchine per caffè dirette dai gestori Vending |
Accessorio bicchieri | Automatici, semiautomatici sia in plastica che carta |
Tipologia imballi e materiali utilizzati e presenti dei distributori automatici.
Pak imballo | Prodotto | In % |
Carta | Bicchieri e pack | 1,8% |
Alluminio | Lattine | 0,0% |
Plastica | Bottiglie in PET | 25,1% |
Plastica | Contenitori snack e food | 29,7% |
Plastica | Bicchieri | 43,4% |
Tetrapak | Succhi e bevande | 0,1% |
Offerte di prodotti biologici pari allo 0,73% delle vendite annue del settore.
Anche se con differenti performance e tipologia di consumo, si fa superare alla grande dalla GDO che a oggi ha performance del 2,8% si consumi complessivi “fuori e in casa”. In entrambi i casi sono decisamente irrisori e, a nostro avviso, questi CAM faranno da apripista per un forte cambio di offerta verso i consumatori. Utilizzate i criteri minimi ambientali per il Vending in lavoro presso il Ministero della Transizione Ecologica
Siano certi che per molti sia stata una doccia fredda, nessuno ha posto opposizioni a questi dati esposti in maniera trasparente e comprensibile. Conoscere il proprio impatto è essenziale per poterlo ridurre e, dev’essere quantificato e valorizzato.
I numeri ci dovrebbero indicare la strada da percorrere non occuparsi solo di una minima parte del problema.
Sul tema rifiuti appare evidente che il punto debole è relativo alla corretta differenziazione dei rifiuti che, per loro natura, sono molto diversi. Un esempio per tutti è la plastica; su oltre 160 tipologie differenti solo otto sono riciclabili per moltissimi cicli di utilizzo.
In Italia i consorzi che gestiscono la filiera dei rifiuti post consumo sono ben otto e ciascuno è abilitato a gestire rifiuti specifici. È sufficiente una corretta differenziazione per agevolarne poi il riutilizzo per ricreare nuova materia prima. Avremmo così trasformato un rifiuto in risorsa.
Produrre sostenibile a basso impatto è possibile anche dall’industria alimentare. Utilizzate i criteri minimi ambientali in lavoro per il Vending presso il Ministero della Transizione Ecologica
Basta solo volerlo!
Ringrazio e mi complimento con il gruppo di lavoro del Ministero per la dedizione con la quale stanno gestendo questo “accaldato tavolo”
Il Presidente
Jean Claude Bontorin