Carne rossa o poltiglia rosa? Nonostante sia spesso presente nei ripieni di tortellini, nei piatti pronti a base di pollo,
nelle lasagne e negli hamburger serviti nei fast food di alcuni paesi,
la maggior parte dei consumatori ancora non sa cosa sia esattamente la carne separata meccanicamente.
Si tratta di un prodotto post macellazione, ottenuto dalla spremitura delle carcasse degli animali macellati
ai quali sono già state rimosse le parti pregiate: dopo diversi lavaggi con ammoniaca per eliminarne ogni sapore
(migliorato poi tramite aromi artificiali), l’esito è una pasta omogenea dal colore rosa
con cartilagini e piccole ossa ridotte in polvere miscelate ad acqua e insaporitosi.
Carne rossa o poltiglia rosa?
Questo è quanto ci viene offerta dai grandi big dell’industria alimentare totalmente disinteressati a quello che ingeriamo.
Come piace definirlo in nostro Dott. Francesco Cappelletto ci definiscono “tubi digerenti intelligenti” .
La cosa peggiore è che siamo convinti di assumere nutrienti che NON ci sono!
Rappresentando spesso un ingrediente base di certi piatti pronti, deve essere citata nelle etichette, ma le aziende spesso cercano di farlo in modo poco evidente: attraverso caratteri tipografici microscopici, oppure impiegando asterischi a fianco della scritta carne di pollo.
Nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne rossa. Tuttavia gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e cancro.
Carne si ma con moderazione!
Controllate voi stessi quanta carne reale c’è nelle vostre cotolette panate: è sufficiente, come sempre, leggere l’etichetta! E se questa non bastasse, l’analisi visiva e sensoriale non vi tradirà: confrontate un petto di pollo acquistato dal contadino, con quelli in vendita al banco frigo del supermercato.
Carne o poltiglia rosa?
La differenza è lampante!